Tratto da ”Sulla Poesia” di Claudia Radi -tutti i diritti riservati-.
Capitolo I° Introduzione
Paragrafo IV° Sottovoce
Sottovoce, sottovoce, la malignità dilaga.
È come l’erba gramigna che dove cade attecchisce, prolifera e si diffonde.
Il così detto ‘seme della discordia’.
Parte dal cervello dell’individuo (perso ormai a sé stesso) che la diffonde come un “meme”, un’“ideologia” e finisce per dilagare e infettare (tentando di distruggere quello che è vitale, vuole imporre il suo vuoto interiore nella speranza di dimenticare le contraddizioni che lo hanno ‘dilaniato’ e portato a tradire e perdere sé stesso).
La malignità, così come si fa con l’erba gramigna, impone all’essere umano di attivarsi per combatterla ed estirparla.
Il contadino non abbandona la sua terra, continua a coltivarla e a prendersene cura.
Tutto quello che esiste in natura ha un significato (può essere semplicemente quello di dover causare una reazione) e spiegazioni logico/razionali di matrice filosofica/scientifica sul perché della loro ‘presenza’ (ad esempio: ‘’che non esistono le cose facili’’).
Il nero e il bianco, il brutto e il bello, il buono e il cattivo, l’intelligente e il furbo, la morte e la vita.. le naturali contrapposizioni oggetto del divenire e del libero arbitrio (quest’ultimo però, presente solo nelle ‘persone’ e non negli ‘individui maligni’ che, come la “gramigna” dicevo, vanno estirpati e sradicati con forza dalla “nostra terra”).
(………)