( di Claudia Radi, tutti i diritti riservati)
A braccetto con l’Ipocrisia
viaggiava insieme l’Utopia:
‘’Che ne dici Ipocrisia, chiamiamo anche sor Distopia?’’
‘’Ma no,’’ rispose in fretta Ipocrisia,
‘’lasciamola stare,
che quella ci rovina appena appare!’’
E allora Utopia le ricordò di quello che le aveva raccontato,
quando aveva sognato di tornare a passeggiare in un clima amichevole e conviviale:
‘’Perché non la vuoi più chiamare?
Il clima funesto è ormai evidente, lo conosce la maggior parte della gente!”
E allora Ipocrisia trovò la spiegazione
che riuscì a salvare tutta la nazione:
‘’Ci rovina il clima colloquiale che la nostra coppia da sempre vale!
Con noi a passeggio è sempre stato un bel meriggio
e se la gente adesso invece
si cominciasse seriamente a preoccupare,
verrebbero da sé il senno e il pregiudizio
e allora sì che finiremmo male!”
Nemmeno ebbe finito di parlare che ecco,
la Speranza appare: ‘’sorella Utopia e cugina Ipocrisia, perché non confidare
nella gente solidale! Il buon cuore della gente esiste, lasciatelo parlare!”
Ma la Lungimiranza che non si era mai fermata,
passò in quel momento sulla strada
e in un lampo capì l’intento di quelle che della vita avevano fatto uno scempio:
‘’Vorreste travisare i fatti del passato, del presente e del futuro,
confidando nel buon cuore della gente che è all’oscuro….
Ma lasciatela stare, la gente è stanca di starvi ad ascoltare,
vuole un mondo nuovo da amare
nel quale si possa sapere
quello che non lasciate neppure intravvedere!”
E allora Consapevolezza che fino ad allora in silenzio le aveva seguite,
all’improvviso accorciò la distanza
e pronunciò la sentenza:
‘’ Fatevi da parte e lasciate passare il futuro che frenate,
dissolverò nella gente il pregiudizio che temete
curandole nel cuore e nella mente
regalandole infine un dolce presente…
tanto dolce che l’amaro gusto del passato si dissolverà
cessando così in tutti ogni pregiudizio e ogni volontà
di distruggere l’umanità!”
Testo Claudia Radi; foto Pexels.com.