(di Claudia Radi)
Mi stai parlando ed io ti ascolto,
mentre ti osservo a fondo.
Hai il volto un po’ scavato
di chi sta cercando risposte
a domande cruciali,
essenziali,
ancora sconosciute…
per questo silenziose e mute.
I tratti distintivi sono quelli
di chi non si dà pace
per non sapere…
Quei lineamenti ben strutturati
che coi muscoli del viso
si muovono in accordo
con le note della mente acerba,
segnate sullo spartito della vita
fino ad allora conosciuta…
Siamo l’incontro casuale che la vita ha previsto
nel suo gioco incomprensibile,
di scambio,
di quello che è invisibile.
Sapere di comunicare
anche senza formalizzare,
è una grossa novità
per chi non lo sa già.
E per chi lo ha già capito
è una grossa responsabilità da gestire,
quella di poter contribuire
a dipanare una matassa incomprensibile…
per chi non ha ancora
tutte le note a disposizione da usare
per poter formulare.
Distratto dalla mente acerba,
che cela per aver dimenticato
quello che già sapeva,
dovrà sforzarsi di ricordare
tutte le note necessarie in suo possesso,
per poterle armoniosamente utilizzare
e finalmente chiedere…
domandare!
Contribuire a quel lavoro di ricerca
imprescindibile e individuale,
entrando in quel varco spazio-temporale
che la vita ha aperto,
per aiutare e dare ad ognuno
il giusto spazio nel suo tempo,
è un compito naturale
che la vita chiama a fare…
Solo per poter continuare ad evolvere noi stessi!
Partecipando con attenzione,
restando sempre connessi!