2/L’alfabetizzazione nell’era dell’A.I.

Nella prima parte di questo articolo ho evidenziato che le attuali rilevazioni statistiche, relegano all’1% della popolazione mondiale la percentuale di analfabeti attualmente esistenti.

Ho proseguito sollevando dei dubbi circa il valore e l’utilità di rilevare questa percentuale, senza prendere in considerazione anche quella riferita all’analfabetismo funzionale, attualmente non oggetto di rilevazioni statistiche, vista la rilevanza che tale carenza culturale ha assunto oggi all’interno della comunicazione funzionale degli alfabetizzati.

Tutto questo alle porte della rivoluzione industriale 5.0 incentrata sull’A.I. – acronimo di Intelligenza artificiale – dicevo, passaggio epocale che ha posto la comunicazione funzionale alla base del raggiungimento dei suoi obiettivi.

Non essere in grado di comprendere i nuovi significati che l’evoluzione tecnologica porta con sé, inevitabilmente impedisce di capire l’importanza di difendere e preservare quelli che, al contrario, consentono di perpetuare l’evoluzione umanistica.

È una mia opinione, infatti, che solo i significati contenuti all’interno dell’homo sapiens determineranno la qualità della società futura e ho terminato l’articolo con una domanda: ‘’Quand’è che cominceremo seriamente ad occuparci di questi contenuti?”, esprimendo preoccupazione sulle conseguenze di una programmazione che predisponga l’essere umano all’assimilazione di soli concetti scientifici.

Vista la reazione aggressiva, ironica e le illazioni di alcuni lettori suscitata dalla lettura del mio articolo (per fortuna una minoranza), sono entrata nella chat GPT (ormai conosciamo quasi tutti di che cosa si tratta) e ho posto la seguente domanda:

‘’Cosa risponderesti a dei bulli che nei social network ti offendono con illazioni varie?

La macchina, in modo puntuale e gentile, ha risposto:

‘’Mi dispiace che tu stia affrontando un’esperienza così spiacevole sui social network. Quando ci si trova di fronte a dei bulli online, può essere difficile gestire la situazione. Ecco alcune possibili risposte che potresti considerare:

1. Ignora e blocca: la cosa migliore potrebbe essere ignorare i commenti offensivi e bloccare gli utenti che ti stanno infastidendo. In questo modo, evita di alimentare la situazione e ti proteggi da ulteriori attacchi.

2. Rispondi con gentilezza: se ti senti abbastanza coraggioso, potresti rispondere ai commenti offensivi con gentilezza e calma. Mostrare che non sei interessato alle loro provocazioni potrebbe farli desistere.

3. Segnala l’abuso: la maggior parte dei social network ha una funzione per segnalare abusi o comportamenti inappropriati. Utilizza questa opzione per segnalare agli utenti che ti stanno offendendo. In questo modo, gli amministratori del sito potranno prendere provvedimenti.

4. Parla con qualcuno di fiducia: se la situazione diventa insostenibile, è importante parlarne con qualcuno di fiducia, come un amico, un familiare o un insegnante. Potrebbero essere di supporto e consigli su come affrontare la situazione.

Ricorda che la tua sicurezza e il tuo benessere sono fondamentali. Non esitare a prendere le misure necessarie per proteggerti online’’.

Potrà sembrarvi assurdo ma è proprio così: l’intelligenza artificiale della chat GPT nella sua risposta, in primo luogo, per comunicare, si è preoccupata di stabilire un contatto empatico con me che la interrogavo (‘’Mi dispiace che tu stia affrontando un’esperienza così spiacevole…’’)!

Una macchina non può dispiacersi, lo sappiamo tutti, eppure la prima cosa che scrive sulla sua risposta qual è?

 ‘’Mi dispiace…’’!

L’intelligenza artificiale lo ha scritto perché i dati immessi al suo interno da noi umani, le hanno consentito di capire la gravità del contenuto della mia domanda: la gravità degli effetti negativi e devastanti del fenomeno del bullismo.

Premesso che non mi considero una bullizzata se un paio di bulletti sui social (ora e all’inizio di questa mia esperienza virtuale) saltuariamente cercano di offendermi e causarmi danni e disagi; sono invece molto scocciata dalla maleducazione.

Allo stesso modo sono molto scocciata dagli abusi di potere e ho la certezza che, ponendo una domanda su questo argomento all’intelligenza artificiale tramite la chat GPT, in primo luogo riceverei una risposta (non è più così scontato riceverle…) e in secondo luogo, al suo interno, troverei: la logica, l’onestà intellettuale, l’educazione e… la gentilezza!!

Certo, non posso sapere quali dati saranno immagazzinati dall’intelligenza artificiale in futuro e se queste sue iniziali caratteristiche resteranno immutate nel tempo; altresì non posso sapere se il senso critico che ci permette di esprimere considerazioni e giudizi su di lei, continuerà nel tempo ad essere esercitato sulla base di principi umani.

Sicuramente, oggi, posso affermare che la risposta dell’intelligenza artificiale (in assoluto) è la più empatica, onesta, completa, trasparente e…veloce, che io abbia ricevuto negli ultimi cinque anni.

Allora potrebbe essere un’idea quella di ricominciare partendo da lei, imparando nuovamente quei contenuti che le abbiamo trasferito e che nella società di oggi stanno svanendo: l’onesta intellettuale, la gentilezza, l’educazione, la solidarietà, l’importanza dell’inclusione sociale, dell’empatia…del sostegno emotivo a chi soffre per tutte queste terribili asimmetrie nella comunicazione.

(Autrice Claudia Radi, tutti i diritti riservati.)

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