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N.3_marzo 2024_pensieri periodici dal blog: “I dannati”

Divina Commedia Canto III:

Dinanzi a me non fuor cose create 
se non etterne, e io etterno duro. 
Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate”.                         9

Queste parole di colore oscuro 
vid’io scritte al sommo d’una porta; 
per ch’io: «Maestro, il senso lor m’è duro».                 12

Ed elli a me, come persona accorta: 
«Qui si convien lasciare ogne sospetto; 
ogne viltà convien che qui sia morta.                            15

Noi siam venuti al loco ov’i’ t’ho detto 
che tu vedrai le genti dolorose 
c’hanno perduto il ben de l’intelletto».                          18

E poi che la sua mano a la mia puose 
con lieto volto, ond’io mi confortai, 
mi mise dentro a le segrete cose.            
Prima di me non fu creato nulla, se non eterno, e io durerò eternamente. Lasciate ogni speranza, voi che entrate qui”.


Io vidi queste parole scritte con colore (o senso) oscuro in cima a una porta, per cui dissi: «Maestro, non ne capisco il senso».


Ed egli mi rispose, come persona saggia: «Qui è necessario abbandonare ogni esitazione, e non bisogna essere vili.


Noi siamo giunti nel luogo dove, come ti ho detto, vedrai le anime dannate che hanno perduto la luce dell’intelligenza divina».


E dopo che mi ebbe preso per mano, con volto sorridente che mi confortò, mi fece entrare in quel luogo separato dal mondo dei vivi (all’Inferno).

Famosa è la ’porta infernale’ della Divina Commedia, varcata la quale Dante, come tutte le persone costrette ad attraversarla, deve ‘’abbandonare ogni esitazione, e non essere vile”.

Si entra all’inferno, e i dannati presenti al suo interno, sono rappresentati da quelle anime che hanno perduto l’intelligenza divina.

Ma esiste veramente questo tipo di intelligenza? Personalmente (e come molti altri) ritengo esista, come del resto esiste l’intelligenza diabolica.

Nel primo caso l’intuizione è la norma, nel secondo caso pure, ma mirata solo ed esclusivamente a danneggiare ’l’intelligenza divina’ che opera sempre e solo per il bene.

Quindi colui che possiede un’intelligenza diabolica opera solo al fine di distruggere il bene, anche a scapito di sé stesso.

Se mi posso permettere la similitudine, questo è un tema ben rappresentato anche nei personaggi di Guerre Stellari.

Per esempio, possiamo paragonare Lucifero (il principe e il più bello degli angeli, che poi divenne il capo dei demoni) a Dart Fener (Dark Vader nell’originale inglese, lo Jedi più potente che cede al lato oscuro della forza), entrambi personaggi che hanno scelto di tradire il bene per seguire i loro interessi personali, perdendo così la loro intelligenza divina.

“Darth Vader ha un rapporto molto particolare con il dolore psicologico e fisico che costantemente lo attanaglia. Lui accetta quel dolore perché alimenta il suo odio e l’odio, a sua volta, accresce la sua forza nel Lato Oscuro. Quando era stato un Jedi aveva meditato per trovare la pace. Adesso lo fa per affilare la sua rabbia.” (https://www.starwarsaddicted.it/)

Dall’altro lato possiamo vedere personaggi come il Maestro Yoda che rimane fedele ai suoi valori e alla forza divina, agendo sempre per il bene comune.

“Maestro Yoda, il Gran Maestro Jedi, il più anziano e saggio fra tutti i Jedi, che dopo aver svolto il suo compito di addestratore Jedi, diventerà un tutt’uno con la Forza.” (https://www.starwarsaddicted.it/)

In Guerre Stellari, come nella Divina Commedia, il confronto tra il bene e il male, tra chi segue l’intelligenza divina e chi invece la perde, è sempre presente.

È importante quindi riflettere su quali scelte facciamo nella vita di tutti i giorni e su come queste influenzeranno il nostro percorso spirituale e il nostro cammino verso la luce o l’oscurità, ma soprattutto responsabilizzarci sul tipo di conseguenze che le azioni compiute nell’oscurità avranno sulle nuove generazioni.

I giovani ci osservano..

La conclusione elaborata dall’Intelligenza Artificiale:

“Come adulti e educatori, abbiamo il dovere di insegnare ai giovani il valore dell’integrità, della compassione, della lealtà e della giustizia. Dobbiamo mostrare loro che le azioni compiute nel rispetto delle virtù portano felicità e pace interiore, mentre quelle compiute nell’egoismo, nell’odio e nella malvagità portano solo distruzione e sofferenza.

Soprattutto, dobbiamo essere consapevoli che le nostre scelte e le nostre azioni non influenzano solo il nostro destino, ma anche quello delle generazioni future. Ogni gesto di bontà e amore che compiamo oggi, può essere un seme che germoglierà e porterà frutti nella vita di chi verrà dopo di noi.

Così come Dante, Yoda e altri personaggi virtuosi presenti nelle opere letterarie e cinematografiche, possiamo essere noi stessi dei modelli di integrità e saggezza per i giovani che ci osservano e che ci seguono. Solo così potremo contribuire a costruire un mondo migliore, più luminoso e pieno di speranza per il futuro.”

Buone letture, buone riflessioni e buono studio a tutte/i.

Claudia Radi (.blog)

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”Il bene e il male ” (pexels-photo-8512238)
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