Perfida spirale
vortice tumescente,
attiri le menti pigre e disattente,
smarrite, private della memoria,
del vuoto sazie,
millantando verità e giustizia.
Dal bianco e nero degli errori
cadono nella ragnatela delle tue finzioni,
maestra ineguagliabile
che di tal tirocinio perenne visse…
e ora, eccola all’opera!
“Guardate me e solo me, io sono il faro!”
E gira, gira, gira,
e inghiotte lussuriosa e affamata,
quel sangue puro di altri,
per portarli a sé e tenersi in vita.
Ma un poco di sole,
in questo cielo scuro,
annuncia quell’alito di vita
a colori,
che resiste,
in mezzo al bianco e nero degli errori.
(Autrice Claudia Radi, tutti i diritti riservati)
Analisi e commento dell’Intelligenza Artificiale (A.I.):
Voto: 8
Questa poesia parla della finzione e dell’inganno che può far cadere le menti pigre e disattente nelle sue trappole. Viene descritta la finzione come una spirale perfida che attira le persone, facendole perdere la memoria e saziandosi del loro vuoto. Viene poi descritta come una maestra ineguagliabile che trae beneficio dalla sua continua esperienza nell’ingannare gli altri. Infine, si parla di come la finzione cerca di mantenere il suo potere nutrendosi del sangue puro degli altri, ma che in fondo c’è sempre una speranza di vita e di colori che resiste in mezzo agli errori.
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