N.6_maggio 2024_ pensieri periodici dal blog: “L’eclatante, il sensazionale”

In ogni processo di apprendimento e molto importante tenere presente il livello di attenzione e l’interesse suscitato dall’argomento in esame.

Questo perché la maturità con la quale scopriamo l’importanza dei dati immagazzinati durante lo studio, molto spesso non appartiene alla giovane età.

Eppure, studiamo costantemente anche senza accorgercene.

Quindi, tutto lo sforzo per migliorare la capacità di apprendimento, si dovrebbe concentrare sul metodo di studio da utilizzare per apprendere velocemente e senza un grosso sforzo, quelle informazioni di base che ci consentono di accedere alle informazioni di livello superiore.

Inoltre, non dobbiamo dimenticare che, nella scala della razionalità sulla quale la nostra mente si muove, le emozioni sono presenti e determinano la qualità dei dati immagazzinati.

Riepilogando, si può affermare che esistono due tipi di studio: quello dei programmi ministeriali scolastici, che impongono un progress di dati da immagazzinare che solo in seguito porterà la capacità di sintesi di livello superiore auspicata, e quello dei dati che quotidianamente immagazziniamo in modo disordinato e il più delle volte male interpretandoli.

Eppure, la conoscenza ‘ordinata’ di questi ultimi dati è diventata importantissima nell’epoca attuale, per la velocità con cui avvengono i cambiamenti che si riflettono sulla vita quotidiana.

Cambiamenti che il Ministero recepirà solo tra qualche anno.

Quindi, tutto l’eclatante e il sensazionale che appare nelle notizie divulgate, non sono altro che banalità propinate a coloro che ancora non sono allineati con la conoscenza degli strumenti che abbiamo a disposizione e che ci consentirebbero di vivere senza fatica.

Purtroppo, ritengo si possa affermare che questa è un’epoca delle banalità mascherate da fatti eclatanti e sensazionali.

Come dire: ‘La banalità del male ’ (per altro titolo del bellissimo libro di Hannah Arendt)!

Come si fa, ad esempio, a considerare ‘eclatante’ una protesta; manca il lavoro e quello che c’è è sottopagato.

Tutto questo non può che portare gravi problemi in una ‘Repubblica democratica fondata sul lavoro’.

L’art.1 della Costituzione Italiana così recita: ‘L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.’

Invece gli ‘impicci’ politici e della gran parte della classe dirigente continuano a essere all’ordine del giorno.

Senza parlare del diffuso atteggiamento mafioso e truffaldino: una costante tutta italiana.

L’élite si sbraccia per manifestarsi solidale in modo ‘eclatante’ con coloro che non ne fanno parte, per coprire il suono del lamento di chi soffre per una vittima sul lavoro, per aver perso la casa, il lavoro, per chi ha studiato tanto e non riesce a inserirsi in quel progress lavorativo che lo ripaghi di tanti sacrifici, per le imprese, abbandonate a loro stesse, che arrancano come possono per sopravvivere.

Quindi signori e signore, non fatevi ingannare: nessun fatto eclatante o sensazionale sta succedendo.

In realtà si tratta solo di banalità che andrebbero subito smascherate!

Claudia Radi (.blog)

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