“Chi sono i destinatari del buon funzionamento sociale?”, breve articolo di Claudia Radi del 27 giugno 2024 (non dimenticatevi di visitare anche la sezione libri del blog..)

Qualunque cosa per funzionare deve seguire delle regole ben precise e quando si tratta di far funzionare qualcosa che coinvolge più persone, le regole devono essere osservate da tutti.

Questa è la realtà.

Soprattutto dal punto di vista sociale, le regole sottostanti al suo buon funzionamento devono essere uniformemente rispettate per poter produrre quegli effetti positivi che definiscono una buona società.

Al momento attuale questa non è la realtà.

Pensare che alcuni debbano rispettare le regole mentre altri, gestendo i propri affari secondo regole che causano danni agli altri rimangono impuniti, è pura utopia.

Senza considerare la mancanza di giusto esempio per le nuove generazioni che, osservando quotidianamente ingiustizie e soprusi nei confronti dei più deboli e dei più onesti, inevitabilmente accumulano un’aggressività che tende a sfociare in atti violenti.

Meravigliarsi del loro comportamento sempre più spesso non conforme alle regole del buon funzionamento sociale è, in questo contesto, quanto meno fuori luogo.

I giovani si chiedono chi siano i destinatari del buon funzionamento sociale, visto che, nei loro confronti, si riversa solo lo sfascio causato da coloro che agiscono senza scrupoli (sempre più numerosi per la crisi economica e finanziaria in atto), con il consenso di chi lascia stare.

Per quello che riguarda l’Italia da anni, se non da decenni, le cose non funzionano da questo punto di vista.

La corsa all’accaparramento di privilegi personali a spese della collettività e della cosa pubblica è uno scandalo che deve finire, perché nessuno che operi nel privato e osservi le regole sociali ce la fa più a vivere in questo pandemonio creato dagli azzeccagarbugli di professione.

Per loro lauti guadagni esorbitanti, cifre da capogiro pagate con denaro pubblico, mentre gli altri percepiscono compensi irrisori pur di restare competitivi e poter continuare a lavorare, gravati da pesanti imposte.

Soltanto con un rispetto uniforme delle regole da parte di tutti si potrà garantire un ambiente sicuro, equo e, perché no, anche prospero per le generazioni future.

(di Claudia Radi, @copyright 2024)

See you hear yuo STAND (foto Pexel)

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