Questa mattina mi sono svegliata con in testa il motivo di una canzone cantata dalla mia amata nonnina materna, classe 1892, in quei pomeriggi freddi d’inverno vicino al termosifone.
Quei pomeriggi passati insieme li ricordo con la luce negli occhi… quanto volevo bene alla mia nonnina, così saggia e divertente.
E allora mi sono messa a cercare su internet quella canzone e alle 7,30 i vicini mi hanno sentito cantare sul microfono di Google, quelle strofe che non posso dimenticare nonostante siano passati più di quarant’anni.
Cercando, cercando, ho trovato una tesi di laurea sulle canzonette tra il Cinquecento e il Novecento e infine una pubblicazione dell’Associazione Amici dell’Accademia dei Lincei dal titolo ‘’ Canti e poesie della grande guerra’’.
La pubblicazione è gratuita, chiunque sia interessato può collegarsi e scaricarla.
Al suo interno anche la prima poesia scritta da Giuseppe Ungaretti appena arrivato al fronte, dal titolo ‘’Veglia’’:
Un’intera nottata
buttato vicino
ad un compagno
massacrato
con la bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore.
non sono mai stato
tanto attaccato alla vita
Cima 4° (°31) il 23 dicembre 1915
Ecco, tutto questo rappresenta il valore della poesia nella vita di ognuno di noi.
Buone letture e buono studio a tutte/i.
Claudia Radi (.blog)
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‘SULLA POESIA: IL FRUTTO DI UN’ESPERIENZA PSICOTERAPICA DI AUTENTICAZIONE’ Volume primo