N.2_febbraio 2024_pensieri periodici dal blog:

“I gruppi e i giochi’’

Recentemente mi sono iscritta a un gruppo su Facebook chiamato “Poesie e racconti”, dove sono stata accolta con un bel post di benvenuto e messaggi di saluto da parte degli amministratori.

Sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo comportamento di alta convivialità.

Tuttavia, mi rendo conto che la realtà dei gruppi può essere molto diversa.

Ad esempio, un gruppo potrebbe decidere di emarginare, bullizzare o perseguitare uno dei suoi membri o anche chiunque non ne faccia parte.

Mi chiedo il perché di tutto ciò e sono sicura che voi vi chiederete la stessa cosa.

Il primo aspetto da considerare è il rispetto di precise regole per far parte di un gruppo.

È evidente che, se un membro viola le regole, nel migliore dei casi verrà emarginato (o addirittura espulso).

Naturalmente, è tutto chiaro quando si parla di regole scritte conformi alla legge, al buon costume, alla decenza e alla civiltà.

Ma cosa succede quando all’interno di un gruppo nascono delle regole “sotterranee”, tacitamente accettate da tutti, anche se queste violano i principi che ho appena elencato? Dobbiamo adeguarci per continuare a far parte di quel gruppo?

Mi chiedo perché dovremmo rimanere in un gruppo con queste caratteristiche e sono sicura che voi vi farete la stessa domanda.

Tuttavia, anche se le regole non sono più quelle scritte, chiare e accettate all’inizio, possiamo essere costretti a rimanere in quel gruppo e, di conseguenza, essere emarginati per aver rifiutato queste nuove regole “tacitamente” imposte.

Come si può uscire da problematiche di questo tipo?

L’antropologia corre in nostro aiuto per indicarci una via d’uscita: il gioco.

Se è vero, infatti, che in alcuni casi non è possibile uscire da un gruppo senza subire gravi danni, è anche vero che l’antropologia ha evidenziato come il gioco possa aiutare diventando uno strumento con il quale comunicare più facilmente e, in questo modo, favorire la sana aggregazione e l’evoluzione sociale (magari ritrovando la strada buona lasciando stare quella cattiva…).

Ad esempio, ne “I giochi del potere: Antropologia del gioco sociale” di Maurice Bloch, egli esplora il significato e la funzione dei giochi nelle società umane, inclusa la possibilità di creare, in questo modo, un’aggregazione sociale funzionale.

In sintesi, il libro di Maurice Bloch “I giochi del potere: Antropologia del gioco sociale” sostiene che il gioco offre un terreno fertile per la comunicazione, la costruzione di relazioni sociali positive e l’evoluzione sociale, contribuendo così al benessere e alla crescita delle comunità umane.

E le comunità umane non sono altro che gruppi di grosse dimensioni..

Buone letture, buone riflessioni e buono studio a tutte/i.

Claudia Radi (.blog)

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Claudia Radi, autrice, i suoi libri sono disponibili su Amazon:

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