‘’Quando la necessità crea un’urgenza che la poesia non può sublimare’’, tratto da ‘Sulla poesia’

Capitolo VI, paragrafo VI ”L’espressione artistica”, di Claudia Radi, tutti i diritti riservati.

Che cosa è che differenzia le persone tra loro?

Le magnifiche differenze che raffigurerei nella moltitudine dei colori esistenti…

E così, come nel bellissimo film ‘’Il colore viola’’ di Steven Spielberg venne pronunciata dalla protagonista la celebre frase: “Io credo che Dio si incazzi se tu, di fronte al colore viola di un campo di fiori, neanche te ne accorgi”, anche io ritengo che non porre attenzione alle differenze, non valorizzarle, non riconoscerle, impedisce la fruizione della bellezza insita in ognuno di noi.

Ma fruire o non fruire della bellezza insita in ognuno di noi, quali conseguenze può portare?

Inevitabilmente non fruirne può accentuare il fenomeno della ‘’massificazione’’.

Inevitabilmente, non fruirne, può portare alla creazione di modelli standardizzati ai quali riferirsi, (con tutte le difficoltà del caso e la naturale sofferenza provata da chi non riesce a concentrarsi nello sforzo di assomigliare a qualcun altro) veicolati dalle immagini diffuse in modo martellante.

Inoltre, e non meno importante, solo dalla bellezza insita nella consapevolezza di essere diversi può scaturisce l’espressione artistica.

L’espressione artistica quindi, come strumento di percezione ‘’dell’essere viventi’’, diversi da chiunque altro e liberi: percepirsi liberi nell’espressione artistica dove l’esistere si manifesta con l’espressione della propria unicità.

L’artista è inevitabilmente anche un eclettico: la curiosità lo spinge ad esplorare, sperimentare, osservare ed interrogarsi.

L’essere umano oltre all’intelligenza ha in sé la necessità di creare.

Non vorrei dover arrivare a formulare un sillogismo Aristotelico per dimostrare un concetto che in realtà trovo molto semplice: gli esseri umani si caratterizzano per essere diversi gli uni dagli altri e per la necessità di evolvere attraverso la ‘’creazione’’ (o la scoperta…) del nuovo ‘sconosciuto’ al momento della nascita.

E ognuno ha il suo personalissimo modo di ‘’sbocciare’’ alla vita…

Siamo tutti delle opere d’arte, a volte solo immagini sgrossate di noi stessi, a volte l’espressione di un’apoteosi di bellezza.

Rimanere liberi dal condizionamento delle immagini diffuse in modo martellante, per poterci ancora esprimere artisticamente (creare bellezza, creare diversità, percepirsi esseri viventi ‘’magici’’), è l’unica cosa che ci garantisce di non smarrire la nostra mente affidandoci a quella di qualcun altro.

L’immaginazione come porta d’accesso all’umano in contrapposizione al robotico.

La possibilità di sognare, creare, immaginare, come necessità urgente da storicizzare per l’indispensabile possibilità di sublimazione poetica del nostro vivere da esseri umani.

Facebook
WhatsApp
Telegram
Twitter
LinkedIn

Ultimi Articoli