Divagazioni personali: il divario tra il mondo reale e quello raccontato.

Sono italiana, con una limitata esperienza della vita vissuta all’estero.

So per certo che i giovani preferiscono vivere all’estero, in paesi dove ancora il mondo reale coincide con quello raccontato.

Giovani che, rientrati in Italia, fanno fatica a circolare nuovamente per le sue strade con il motorino.

Hanno paura di tutti coloro che circolano senza rispettare la segnaletica o i limiti di velocità.

Ritengo, quindi, anche per quanto mi riguarda, che in Italia esista una seria e diffusa difficoltà nel rispettare le regole esistenti.

Questa difficoltà viene combattuta dalle istituzioni inasprendo le pene per chi le viola, oppure inserendone altre, in un circolo vizioso determinato dall’assenza del riconoscimento dell’autorità.

Per utilizzare una metafora che chiarisca meglio il concetto sopra esposto, potremmo parlare della giungla.

Sappiamo tutti che nella giungla non esistono altre regole se non quelle imposte dalla natura, alla quale non ci si può sottrarre e alla quale non possiamo dettare le nostre regole.

Inoltre, gli animali più feroci dominano sugli altri che, appena ne sentono l’odore, scappano a gambe levate consapevoli di non poter competere con loro in caso di scontro.

Sappiamo anche che gli animali che vivono nella giungla pensano solo alla loro sopravvivenza, a procurarsi il cibo, alla riproduzione.

Non hanno l’esigenza di evolvere culturalmente e civilmente come l’Homo Sapiens, ma sono i migliori nel rispettare la loro identità e il gruppo di appartenenza, dimostrando solidarietà e cooperazione.

Questo comportamento è importante per garantire la sopravvivenza e il benessere del gruppo nel suo insieme (se vivono in gruppo).

Anche l’Homo Sapiens ha esigenze legate all’aspetto biologico della sua esistenza, su cui incide però prepotentemente la sua spiritualità, la sua coscienza e la sua intelligenza creativa.

In conclusione, sarebbe auspicabile che in Italia ci fosse un maggior impegno nel promuovere la consapevolezza delle nostre peculiarità rispetto a quelle del mondo animale, al fine di evitare che si debba finire a vivere come nella giungla senza però le migliori caratteristiche proprie del mondo animale.

Questo impegno dovrebbe concentrarsi su un’attività pedagogica rivolta agli adulti che hanno dimenticato tali concetti, cercando di rendere il rispetto delle regole valido per tutti e facendo coincidere il buon funzionamento del mondo reale con quello solo ideale raccontato, al fine di favorire una convivenza più umana, meno crudele, più armoniosa e prospera.

(di Claudia Radi, tutti i diritti e i doveri riservati).

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