Il processo di alfabetizzazione della popolazione mondiale è stato lungo e difficile.
‘’Ju Jitsu’’!
Quanti di voi sanno che cosa rappresenta il termine ‘’Ju Jitsu’’?
Pochi, lo immaginavo.
E la sigla A.I. riportata nel titolo di questa mia divagazione personale?
Forse qualcuno di più…
È evidente quindi, che nonostante le rilevazioni statistiche releghino l’analfabetismo solo all’1% della popolazione mondiale (ad eccezione di alcune specifiche zone del pianeta), la comunicazione funzionale resta limitata agli argomenti conosciuti.
Se all’interno di un discorso oppure di un elaborato scritto, dovessimo incontrare un termine sconosciuto, le soluzioni per affrontare questa emersa lacuna potrebbero essere di due tipi: aumentare il nostro livello di alfabetizzazione ricercando e studiando quanto abbiamo appurato di non sapere oppure, in alternativa, smettere di ascoltare quel discorso o di leggere quell’articolo.
Continuare a leggere o ad ascoltare discorsi che riusciamo a capire solo per metà, convincendoci del fatto che non sia necessario conoscere il significato di tutti i termini per una corretta interpretazione del contenuto, non è consigliabile e in alcuni casi lo ritengo pericoloso per sé stessi (alimenta un narcisismo fuorviante) e per gli altri (che poverini dovranno subirsi quel ‘’resoconto di fischi per fiaschi’’)!
Inevitabilmente ecco ripresentarsi alla nostra coscienza la possibilità di scegliere che cosa fare.
Mangio il frutto della conoscenza che mi è stato offerto, oppure rimango nell’Eden dell’incanto (bruttissime sorprese al risveglio…)?
‘’Il processo di alfabetizzazione della popolazione mondiale è stato lungo e difficile’’, constatavo nell’introduzione di questa mia divagazione personale; in seguito alle successive riflessioni sul concetto di comunicazione funzionale, aggiungerei che: ‘’senz’altro non è ancora terminato’’!
E allora mi domando: come potranno essere raggiunti gli ambiziosi obbiettivi della nuova società 5.0 (questa la sigla della prossima rivoluzione industriale incentrata sull’A.I., Intelligenza artificiale) basandoli sulla comunicazione funzionale, se enormi lacune terminologiche impediscono di coglierne i significati e, con essi, la possibilità di capire l’importanza di difendere e preservare quei significati che, al contrario, consentono il perpetuarsi dell’evoluzione umanistica?
Personalmente sono convinta che perpetuare l’evoluzione umanistica sia l’unica salvaguardia del genere umano.
Questa mia convinzione è maturata attraverso l’applicazione di logiche scientifiche, le quali dimostrano costantemente le conseguenze derivanti da una mancata evoluzione e cioè il verificarsi del processo contrario: l’involuzione.
L’esercizio di qualunque attività, infatti, per rimanere tale e per evolvere, deve essere costantemente agito e implementato (nel tempo) sulla base delle necessità sopraggiunte e dei fisiologici, inevitabili, cambiamenti.
Avere imparato a leggere e a scrivere non ci garantisce di saperlo fare per sempre.
Sicuramente avere imparato a leggere e scrivere ci consente, ad esempio, di sottoscrivere atti nei quali manifestiamo la nostra volontà, di esprimere il nostro voto nella cabina elettorale, ma se non siamo in grado di comprendere quello che leggiamo e sottoscriviamo, se non siamo in grado di comprendere i programmi elettorali e i contenuti degli articoli aventi ad oggetto l’attività politica e non politica svolta dai rappresentanti che eleggiamo, vuol dire che il processo di alfabetizzazione non è ancora terminato; se anche lo volessimo considerare tale, è evidente la sua attuale inadeguatezza!!
Il nuovo concetto di alfabetizzazione nella società 5.0 quindi, a mio parere, dovrebbe contenere la previsione della necessità di implementare costantemente il nostro vocabolario personale di nuovi termini e di nuovi significati.
Inoltre, se è vero che nei vocabolari in circolazione questo accorgimento dell’implementazione dei contenuti con i nuovi termini coniati è già operativo da tempo, anche le rilevazioni statistiche delle percentuali di analfabeti attualmente esistenti, dovrebbero adeguarsi ed essere integrate con nuovi dati.
In ossequio al principio fondamentale della trasparenza, infatti, dovrebbero riportare le percentuali riferite all’analfabetismo funzionale dilagante tra coloro che: si rifiutano di studiare i nuovi termini di riferimento della società 5.0, capire i loro significati e i rischi ad essi connessi.
L’adeguamento delle rilevazioni statistiche sullo stato dell’alfabetizzazione, si rende necessario e indispensabile per denunciare in modo eclatante l’involuzione in atto del genere umano (in ossequio alle logiche scientifiche).
È vero, è vero, la logica scientifica si occupa solo dell’aspetto biologico dell’homo sapiens e probabilmente il suo contenuto umanistico non le interessa…ma allora, visto che indiscutibilmente sappiamo tutti che è solo il contenuto dell’homo sapiens a fare la vera differenza qualitativa di una società (per di più evoluta), quand’è che inizieremo seriamente a preoccuparci di questi contenuti??
La scienza implacabilmente (ma anche per fortuna…) avanza: e l’essere umano??
Un essere umano depauperato del suo significato ontologico (e.g.: sapere chi sono) da una programmazione che lo predispone ad assimilare solo concetti scientifici, inevitabilmente sarà asservito alla tecnica e non potrà più definirsi tale (con tutte le conseguenze devastanti che ne deriveranno in termini di squilibri mentali, discriminazioni di genere e sociali e limitazioni delle libertà personali).
( Autrice Claudia Radi, tutti i diritti riservati.)