‘Materia, essenza, spirito ‘, tratto da ‘Sulla poesia’ di Claudia Radi

( capitolo V ‘L’amore’, paragrafo V ‘Materia , essenza, spirito ‘ , tutti i diritti riservati)

Ho appena piegato e riposto una maglia in lana jersey appartenuta a mia madre.

Non sono riuscita a separarmi da alcuni oggetti personali che le appartenevano.

In alcuni casi li ho portati in tintoria, chiedendo alla tintora di fare attenzione lavandoli perché molto delicati, nella previsione di riporli nel mio guardaroba.

La maglia in lana jersey per fortuna, la posso anche indossare.

Strano, perché ho una corporatura un po’ più robusta rispetto alla sua e sono anche più alta di una decina di centimetri, ma in questo caso mi calza alla perfezione.

È azzurra, un bel colore che a mia madre piaceva. Preferiva il verde a dire il vero, ma in generale prediligeva i colori anche se non vistosi.

Mi madre era una sarta ‘casalinga’. Da quando ha messo al mondo me e i miei fratelli, ha smesso di lavorare per gli altri e ha cucito solo per noi della famiglia.

Una bella comodità…

Mia madre avrebbe voluto lavorare, un lavoro part time, ma insieme a mio padre hanno deciso che sarebbe stato meglio che lei fosse rimasta a casa ad occuparsi della famiglia e così è stato.

Dal canto suo mio padre consegnava lo stipendio nelle mani di mia madre, decidendo insieme quanto da destinare al risparmio e quanto alle spese quotidiane.

Mia madre era una signora magra, molto per bene.

Era abbonata a Selezione, rivista che leggeva durante il suo riposino pomeridiano e ascoltava i radio giornali trasmessi dalla rai durante la giornata.

Non l’ho mai vista trasandata girare per casa, mai una macchia sulla maglia o sulla gonna, indossava le calze con le pantofole.

Non usava truccarsi, ma non me ne sono mai accorta.

Nelle rare occasioni in cui lo faceva, solo un po’ di rimmel, la cipria ed il rossetto (a lei e a mio padre piaceva così).

Forse è per questo che ancora non ho imparato a truccarmi…

Una volta al mese prendeva appuntamento dal suo parrucchiere storico di nome ‘Romano’ e quando lavava la testa in casa ero io che le asciugavo i capelli cercando di fare del mio meglio per metterli in piega.

Dal modo di comportarsi della madre una ragazza apprende molto.

Ritengo si possa affermare che plasmi la sua femminilità sulle orme di quello che la madre ha percorso prima di lei.

Questo accade ‘interiormente’, anche se esternamente siamo il frutto dei tempi che viviamo.

Sono stata bene con lei fin tanto che è vissuta, l’ho amata tanto e avrei voluto che lo capisse prima, molto prima di quando si è ammalata.

La mia mamma, la porto sempre nel cuore con me e nel mio cuore per sempre porterò l’immagine di me stessa che esisteva insieme a lei.

Quando muore una mamma il mondo perde un pezzo di amore.

Quando una mamma è viva e vicino a te, è molto impegnativo vivere quel legame fortissimo per il quale sai di dover fare sempre riferimento a lei anche quando è il momento di prendere le tue decisioni da persona adulta.

Non sempre le idee o il modo di vedere la vita coincidono, soprattutto quando il divario generazionale crea un solco profondo nella comunicazione.

Ma dall’amore, da quel sentimento d’amore che ti lega a tua madre, non esiste niente e nessuno che ti possa separare, neanche la morte.

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