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N.5_aprile 2024_pensieri periodici dal blog: 1/I social media.

In America, le istituzioni hanno apertamente attaccato gli amministratori dei social più popolari in seguito alla massiccia protesta da parte della politica e degli ex dipendenti.

La violazione più grave è stata quella di raccogliere dati sui giovani senza il loro consenso.

In passato, altri 40 Stati degli USA avevano accusato Meta di creare dipendenza tra i giovani.

Inoltre, ci sono stati casi di “sextortion”, ovvero estorsioni online a sfondo sessuale.

Questi fatti non sono nuovi, considerando che già a maggio 2023 la massima autorità sanitaria statunitense, la Public Health Service Commissioned Corps, aveva lanciato un allarme accusando direttamente i social network.

Tutto ciò ha portato all’udienza al Senato del 31 gennaio 2024, che ha visto la presenza di Mark Zuckerberg (Meta), Linda Yaccarino (X), Evan Spiegel (Snapchat) e i Ceo di Discord (Jason Citron) e TikTok (Shou Chew).

Tra i grandi assenti c’erano i leader di YouTube (Alphabet).

Anche l’ingegnere informatico Frances Haugen, ex dipendente di Meta, ha partecipato al dibattito, sostenendo che l’azienda fosse a conoscenza dei potenziali danni che avrebbero potuto colpire i giovani.

In Italia, al momento si stanno svolgendo solo campagne informative per proteggere i giovani sui social da parte di enti privati, ma mancano progetti o iniziative istituzionali che coinvolgano le scuole, luoghi chiave per la formazione delle giovani menti.

Personalmente, tutto questo ha causato in me una riflessione sull’attuale situazione mondiale, divisa tra occidentali e non occidentali.

Può sembrare poco coerente con il contenuto precedente del brano questa mi riflessione, ma ritengo che l’uso dei social divenuto ormai quotidiano da parte di milioni di persone (giovani e adulti), abbia assunto un aspetto rilevante nella diffusione di notizie e tematiche che riguardano la società democratica contemporanea (quella che ancora difende le libertà individuali) e la capacità di condizionare i pensieri e le azioni dei milioni di persone che li utilizzano.

Guardando il quadro complessivo di tutto quello che sta succedendo attualmente nel mondo, sembra che l’unico modo per arginare la deriva delle democrazie causata dalla perdita di valori e dalla crisi economica, sia l’istaurazione di un regime autoritario.

È evidente che molti adulti delle democrazie occidentali che non credano più in nulla e la mancanza di valori unita a un obiettivo esclusivamente economico, non possano portare a nulla di positivo.

Con la crisi del credo religioso, ci si interroga sulle possibili conseguenze dell’attuale situazione in cui sembra prevalere la scarsa cultura.

Le scelte possibili sembrano essere diventate “religione sì” o “religione no”, ‘’democrazia sì” o ‘’democrazia no’’, entrambe con evidenti conseguenze negative.

L’estremizzazione è sempre la scelta sbagliata, così come precipitarsi in decisioni ‘’più semplici’’ a vantaggio solo di alcuni.

Sarebbe invece opportuno prendere tempo e considerare un’ulteriore alternativa, anche se richiede uno sforzo maggiore da parte di tutti ma più costruttivo: investire in un’educazione nuova e completa, che favorisca la crescita culturale sia a livello personale che collettivo.

Solo così potrà essere garantito un futuro migliore per tutti.

Claudia Radi (.blog)

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