Presentazione e sinossi del libro ‘Sulla poesia’, autrice Claudia Radi

di prossima pubblicazione.

Breve biografia dell’autrice Claudia Radi:

Nasco a Roma con il sole in scorpione e la luna nel capricorno, il 10.11.1964.

Ci vivrò consecutivamente per circa 42 anni, poi solo per svolgere la mia attività professionale.

Commercialista con studio individuale proprio, iscritta dal 15.12.1988 all’ordine professionale di appartenenza, mi laureo in scienze giuridiche nel mese di aprile dell’anno 2008.

Studio professionale al centro di Roma, abitazione nelle colline della Sabina prima (dieci anni) e nella splendida cornice dei Castelli Romani poi (da cinque anni).

Non ho bambini, ma li amo tutti indistintamente, così come amo mio marito con il quale vivo da quindici anni.

Negli anni 1991 e 1992 sono stata iscritta alla facoltà di Filosofia dell’università la Sapienza di Roma, in seguito ad un’improvvisa virata esistenziale che per fortuna mi colpì.

Pur avendo dovuto rinunciare agli studi accademici, la passione per la filosofia e la psicologia ha continuato ad accompagnarmi nel mio percorso di vita, con relativa selezione di libri da leggere, seminari di approfondimento da seguire (addirittura in estate…) e una seria analisi psicoterapica individuale.

Questo libro lo dedico al mio psicoterapeuta, Fabrizio Malvicini (per trent’anni anche mio cliente), per l’acume, la pazienza, l’intelligenza e la fermezza con la quale mi ha ‘’psicoanalizzato’’, rendendomi consapevole di me stessa e interiormente libera da condizionamenti.

Presentazione dell’opera

È un saggio sulla poesia, intesa come visione, modalità e possibilità di espressione dell’essere.

All’interno anche delle poesie.

Sono una donna che negli anni ha coltivato dentro sé stessa, con amorevole attenzione e impegno, i ‘’semi’’ che ha scelto di piantare.

Il mio intento, in qualità di autrice (l’afflato…), è quello di generare, con parole che esprimono un vissuto di analisi e attenta visione critica degli accadimenti della sua vita, un eco interiore nell’essere umano/lettore, che possa stimolare la ricerca o il ripristino di un’armonia dimenticata o perduta.

È il tentativo di preservare, evocandola, la capacità di osservare la nostra vita mentre accade, cercando contestualmente di esserne attori consapevoli.

Senz’altro voglio esprimere anche la necessità di fuggire la visione ‘’meccanicistica’’ sempre più incalzante nell’epoca attuale, abbracciando noi stessi e il nostro ‘’fare’’ anche imperfetto, ma armonioso se umano.

Tutt’altro che incentrato su concetti astratti, il libro contiene importanti riflessioni anche su aspetti sociali che non prescindono, però, dalla responsabilità del singolo di intraprendere e portare avanti il suo personale percorso esistenziale.

Il filo conduttore nell’opera è rintracciabile solo alla fine del saggio qual ora, alzando gli occhi dal libro dopo aver letto l’ultima pagina, si dovesse restare in silenzio con i propri pensieri…

                                                                  Sinossi del libro

Da molti anni pensavo ad un mio libro, non uno dei tanti che ho letto e che leggerò, ma ad un libro scritto da me che esprimesse le mie considerazioni sulla vita, sull’arte, sull’essere.

Sapevo che avrei scritto questo libro già prima di iscrivermi alla facoltà di filosofia, perché troppe erano le cose che avevo da dire e che avevo capito sulla vita, su di me…

Eppure, da allora sono passati trent’anni e non avrei potuto nemmeno immaginare quanto altro avrei capito e quanto potesse essere difficile da realizzare vivere una vita senza perdere il contatto con sé stessi.

La psicoterapia mi ha aiutato ad arrivare alla consapevolezza di me stessa (e la mia formazione anche giuridica, alla concretezza del mio esistere nella società).

E allora diciamo che, oggettivamente, questo libro può essere interessante per coloro che vorrebbero sottoporsi ad una seria analisi individuale ma tentennano, sono indecisi.

È vero, è necessario molto studio, impegno e sacrificio per riuscire ad essere interiormente allineati a sé stessi, ma: esiste un’alternativa?

Il libro si sviluppa in nove capitoli, all’interno dei quali esprimo la mia lettura della realtà circostante filtrata dagli elementi psicologici oggettivi acquisiti nel corso del tempo e alcune riflessioni di carattere filosofico sul rapporto tra conoscenza e percezioni (queste ultime inizialmente strumento naturale della conoscenza oggettiva e in seguito nozione di percezione come operazione mentale soggettiva).

Nel primo capitolo dell’introduzione, il focus sugli strumenti che l’essere umano ha naturalmente a disposizione, le idee come fonte di evoluzione dell’umano, l’importanza del contesto sociale, della comunicazione e del dialogo collettivo, nell’ottica di un confronto indispensabile per la crescita condivisa di tutti i suoi componenti; parlo degli indispensabili aspetti ludici che una vita equilibrata dovrebbe preservare, del contesto giuridico da conoscere e nel quale l’individuo dovrebbe essere in grado di esprimere se stesso nel rispetto della diversità, del valore dell’esistenza come verità e assunzione di responsabilità sulle consapevolezze da preservare e tramandare, del ‘’sapere filosofico’’ come strumento di tutela dell’essere e delle libertà fondamentali.

Nel secondo capitolo gli interrogativi sull’essere posti e riflessi da una rinnovata psicologia ‘’femminile’’ di riscatto e autenticazione, avulsa da matrici di genere.

Il terzo capitolo è uno spaccato sulla psicologia della genitura, le caratteristiche derivanti dalla secondogenitura (prevalentemente il senso critico), nonché l’esodo da esse attraverso il processo psicoterapico.

Nel quarto capitolo enfatizzo l’aspetto poetico della vita: la mia fantasia si svincola dall’approccio razionale e formalizza, con una modalità poetica, la descrizione delle immagini e sensazioni percepite dal mio ‘’essere umana’’.

Nel quinto capitolo, in punta di piedi e con tanta emozione e rispetto per questo sentimento (forte e allo stesso tempo fragilissimo), esprimo un’opinione sull’amore.

Nel sesto capitolo parlo di quelle che considero le necessità impellenti ed improrogabili dell’essere umano, tangibili ed estremamente concrete, l’insoddisfazione delle quali impedisce alla poesia di fluire e svolgere una delle sue funzioni più importanti: quella di sublimare (innalzare spiritualmente l’umano).

Nel settimo capitolo parlo dell’intelligenza e dell’importanza del suo esercizio per una visione poetica sostenibile.

L’ottavo capitolo allerta sugli elementi di pericolo che ci allontanerebbero dalla visione anche poetica della nostra vita e di quali potrebbero essere alcuni degli strumenti da utilizzare in sua difesa.

Nel nono capitolo espongo le mie considerazioni finali sugli argomenti trattati nell’opera che, al contrario, non costituiscono una volontà di chiusura, bensì un’ulteriore provocazione a ricercare ancora e ancora, quegli stimoli positivi imprescindibili per una sana evoluzione dell’essere umano, calato nell’esistenza e non alieno da essa.

L’appendice rappresenta le mie più recenti divagazioni personali su alcuni argomenti che mi stanno a cuore e che ritengo attualissimi: l’esodo definitivo da me stessa per andare incontro al mondo contemporaneo.

La bibliografia di riferimento comprende alcuni dei testi di riferimento per me importanti, alla lettura e allo studio dei quali mi sono appassionata e che senz’altro hanno contribuito a educare il mio modo di pensare e formato il mio bagaglio di riferimento culturale sfociato in questa opera prima.

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